mercoledì 30 ottobre 2013

Regioni, province o tutto da rifare?


Non si riesce a far funzionare gli strumenti di #concertazione per #interessi di pochi e poi vogliamo discutere sulla validità e/o necessità delle #province?


Occorre un confronto laico ed aperto per capire qual'è la migliore soluzione per domani.
Forse, come ho già detto in altre occasioni, secondo me occorrerebbe riformare tutto partendo dalle regioni e rivedere i confini delle attuali province riversandoli in ambiti territoriali omogeni, rendendo partecipi coloro che sono i fruitori del Territorio e di tutto ciò che su di esso viene realizzato e fornito in termini di servizi: i CITTADINI.
Forse siamo arrivati al momento di dire #basta agli sprechi di poltrone e titoli inutili, ma di concentrarci sulle reali e concrete necessità, affinchè non ci siano distrazioni da quelle che sono le volontà popolari.
E' assurdo che ad ogni passaggio di colore delle amministrazioni, regionali, provinciali e comunali, si debba assistere ad una revisione totale di quelle che sono "società di servizio pubblico" che erogano, appunto, servizi alla comunità di pertinenza e, cosa ancor peggiore, assistere a stalli di tempo e mancanza di servizi per mesi e mesi, quando poi entità, come il Piano di Zona, dovrebbero essere H24 senza STOP in nessun periodo!
Da dove si potrebbe iniziare? Penso proprio che, se c'è la volontà, i primi interventi sono proprio in ordine agli strumenti di concertazione, dove iniziare ad inserire, pacificamente, i primi approcci di "partecipazione popolare".
Questo è solo uno spunto, e vuole essere una delle tante idee che girano nella rete da cui partire per trovare la "soluzione migliore" che possa far partire una "discussione condivisa" dove ogni #uno possa dire la propria fino ad arrivare alla "giusta concertazione".

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