La mia riflessione sulla politica nocerina dopo quest'articolo: L'affondo di Iannello
Pubblicato su agro24 il 16 giugno 2013
Mi
dispiace ma non posso convenire sulla visione del dottore Iannello per
quello che c’è da fare a Nocera! E’ vero che l’attuale amministrazione
si è molto soffermata sulla ricognizione e la puntualizzazione della
situazione economica dell’Ente Comune ma
cosa poteva fare di così diverso se non in qualche settore? Parla di
promesse disattese, e li convengo che c’è stata poco avvicinamento dei
Cittadini alla vita amministrativa, cosa più volte promessa, ma non mi
sembra ci sia stato un gran coinvolgimento anche laddove c’erano le
presenze in commissioni di forze plurali della politica locale, vedasi
la redazione in Commissione Commercio del regolamento per la Consulta
dei Commercianti, dove alcuni di noi avevamo chiesto di essere informati
ed invece mai ci hanno fatto sapere le date successive degli incontri,
pur sembrando che alcuni imput potessero piacere … se poi parliamo della
sua bocciatura in merito alle questioni ERS, PUC, PIP, la prima cosa
che mi viene in mente e sempre e solo “CEMENTO” … grigiore … ma nulla di
nuovo!
Ma ci rendiamo conto che ci sono strumenti che potrebbero farci capire delle necessità che abbiamo in Città in merito ai vani ed alle aree industriali ed artigianali? Perché nil PD non si è reso promotore di quanto da noi chiesto, e più volte, della richiesta di redarre il Censimento proposto dal Forum di SALVIAMO IL PAESAGGIO, così da avere sotto mano dati certi e concreti da poter usare anche in fase di confronto sul PUC? Perché non si ci è resi mediatori di una cessione da parte di SALERNO SVILUPPO delle aree dismesse o fallite, oltretutto già urbanizzate, in modo che potessero essere cedute o acquisite dal Comune ed una volta analizzate le richieste di spazi che ci sono, frazionate e vendute ai vari interessati?
E ancora mi chiedo, in riferimento all’ERS, dove trovano i soldi, senza giuste garanzie, i giovani di oggi, quasi tutti precari se non addirittura disoccupati? E allora perché non chiedono a chi sin ora ha costruito di cedere qualcosa di quanto ancora stanno realizzando, di farlo in accordo col comune, che cedendo sui diritti a lui spettanti, potrebbe far nascere un vero interesse a vendere a chi ne ha bisogno, prima che, magari, qualcuno costretto a vivere in topaie o edifici circondati da amianto ed umido non decida di occuparli forzatamente e lasciarli tutti a bocca aperta!
Per il PUC non fermiamoci, ma diamoci delle priorità, capiamo di cosa abbiamo veramente bisogno, magari iniziamo a pensare un programma di abbattimento e ricostruzione degli edifici che si avvicinano ai 50 anni e che presto diventeranno pericolsi davvero, vista la mancanza di certezza della tenuta del “VECCHIO CEMENTO” … la qual cosa potrebbe portare, a parità di cubatura, un aumento dei vani solo abbassando l’altezza delle case e scendendo la metratura degli appartamenti intorno ai 100mq convenzionali, applicando ovviamente tutte le nuove tecniche per il contenimento energetico, la salvaguardia dell’ambiente e, perché no, dei posti di parcheggio … e allora è meglio correre o riflettere cosa sia meglio fare?
Ma la cosa più IMPORTANTE che rimane da FARE è DIALOGARE, aprire dibattiti in città con i CITTADINI, quelli che la città la vivono, ci lavorano e ci dormono … già, ma senza tener conto dell’inquinamento ambientale che ci circonda e che ci sta facendo entrare in un brutto primato, quello dei tumori: linee ferroviarie, fiumi e terreni inquinati, inceneritore, traffico non scorrevole e quant’altro … elementi che sia un sindaco che un dottore dovrebbero tenere presente e ben a cuore per il futuro della loro città e, soprattutto, per la SALUTE dei propri concittadini e di loro stessi …
Questo, ovviamente, non vuole sminuire quanto è stato fatto anche con il contributo o la spinta dall’esterno delle forze di minoranza, anzi, vuole portare a riflettere che non è detto che se un sindaco non fa, si ci debba mettere nel fianco da soli, ma si può pensare di coinvolgere anche il resto della città …
Già, coinvolgere, anche quando si parla di “recuperare” somme insolute, si dice in gergo commerciale, somme che cittadini debbono all’ente ma che non hanno pagato … somme che vanno analizzate con minuziosità e fatta una cernita per capire quanto e come è veramente recuperabile … senza fare demagogia, ma andando a verificare, anche con l’aiuto delle associazioni presenti sul territorio, la reale situazione finanziaria delle famiglie e delle stesse attività imprenditoriali che pure stanno attraversando un periodo non certo facile!
Insieme a questi dati si potrà fare un reale bilancio e capire quanto il Comune può spendere “concretamente” in termini di sviluppo, parola che non deve trarci obbligatoriamente ad una tendenza di “aumento numerico” ma deve essere legata all’aumento della “qualità e quantità” dei servizi fruibli in una Città dignitosa, sia per i Cittadini che per le imprese industriali, commerciali e di servizi presenti sul suo territorio ma anche nelle zone limitrofe, coinvolgendo TUTTI in una migliore gestione e valorizzazione anche dei “servizi sociali”.
Lungi l’idea di “sfruttare il patrimonio dell'Ente” per rimpinguare le casse dell’ente, a meno che non ci siano strutture non di “valore artistico, culturale ed economico (in termine di fitto), vedasi il caso dei due negozi venduti al Corso Vitt. Emanuele che hanno fruttato, se non erro, meno di 300.000 euro, soldi che potevano essere richiesti con un mutuo dandoli a garanzia e che sarebbe stato ripagato dai canoni di fitto adeguati a quelli correnti nella zona (entrambi circa 2.500 euro mensili) …
Certo non sono un “politico” e mai mi potrò paragonare a quello che loro sanno in merito alle modalità, ne mai mi permetterò di dare soluzioni, ma di sicuro non la smetterò mai di dire che per alcune cose che riguardano la “collettività” sarebbe bene, prima di fare qualsiasi passo, fare bandi di idee che possano dare un contributo concreto anche per questioni pendenti o irrisolte, ed abbinare agli stessi un coinvolgimento dei cittadini nella selezione della soluzione migliore in termini di gradimento e di funzionamento … cosa attuabile anche al dialogo aperto con il Consorzio degli Industriali COIFIM che potrebbe beneficiare di determinate collaborazioni ed allo stesso tempo contribuire al sostenimento di alcune iniziative per la Città.
Sperando in una svolta nel confronto e nella gestione del da farsi per la Nostra Città ed il Nostro Futuro, invito tutti ad essere più partecipi e propositivi anche senza aspettare che ci venga richiesto ;-)
Ma ci rendiamo conto che ci sono strumenti che potrebbero farci capire delle necessità che abbiamo in Città in merito ai vani ed alle aree industriali ed artigianali? Perché nil PD non si è reso promotore di quanto da noi chiesto, e più volte, della richiesta di redarre il Censimento proposto dal Forum di SALVIAMO IL PAESAGGIO, così da avere sotto mano dati certi e concreti da poter usare anche in fase di confronto sul PUC? Perché non si ci è resi mediatori di una cessione da parte di SALERNO SVILUPPO delle aree dismesse o fallite, oltretutto già urbanizzate, in modo che potessero essere cedute o acquisite dal Comune ed una volta analizzate le richieste di spazi che ci sono, frazionate e vendute ai vari interessati?
E ancora mi chiedo, in riferimento all’ERS, dove trovano i soldi, senza giuste garanzie, i giovani di oggi, quasi tutti precari se non addirittura disoccupati? E allora perché non chiedono a chi sin ora ha costruito di cedere qualcosa di quanto ancora stanno realizzando, di farlo in accordo col comune, che cedendo sui diritti a lui spettanti, potrebbe far nascere un vero interesse a vendere a chi ne ha bisogno, prima che, magari, qualcuno costretto a vivere in topaie o edifici circondati da amianto ed umido non decida di occuparli forzatamente e lasciarli tutti a bocca aperta!
Per il PUC non fermiamoci, ma diamoci delle priorità, capiamo di cosa abbiamo veramente bisogno, magari iniziamo a pensare un programma di abbattimento e ricostruzione degli edifici che si avvicinano ai 50 anni e che presto diventeranno pericolsi davvero, vista la mancanza di certezza della tenuta del “VECCHIO CEMENTO” … la qual cosa potrebbe portare, a parità di cubatura, un aumento dei vani solo abbassando l’altezza delle case e scendendo la metratura degli appartamenti intorno ai 100mq convenzionali, applicando ovviamente tutte le nuove tecniche per il contenimento energetico, la salvaguardia dell’ambiente e, perché no, dei posti di parcheggio … e allora è meglio correre o riflettere cosa sia meglio fare?
Ma la cosa più IMPORTANTE che rimane da FARE è DIALOGARE, aprire dibattiti in città con i CITTADINI, quelli che la città la vivono, ci lavorano e ci dormono … già, ma senza tener conto dell’inquinamento ambientale che ci circonda e che ci sta facendo entrare in un brutto primato, quello dei tumori: linee ferroviarie, fiumi e terreni inquinati, inceneritore, traffico non scorrevole e quant’altro … elementi che sia un sindaco che un dottore dovrebbero tenere presente e ben a cuore per il futuro della loro città e, soprattutto, per la SALUTE dei propri concittadini e di loro stessi …
Questo, ovviamente, non vuole sminuire quanto è stato fatto anche con il contributo o la spinta dall’esterno delle forze di minoranza, anzi, vuole portare a riflettere che non è detto che se un sindaco non fa, si ci debba mettere nel fianco da soli, ma si può pensare di coinvolgere anche il resto della città …
Già, coinvolgere, anche quando si parla di “recuperare” somme insolute, si dice in gergo commerciale, somme che cittadini debbono all’ente ma che non hanno pagato … somme che vanno analizzate con minuziosità e fatta una cernita per capire quanto e come è veramente recuperabile … senza fare demagogia, ma andando a verificare, anche con l’aiuto delle associazioni presenti sul territorio, la reale situazione finanziaria delle famiglie e delle stesse attività imprenditoriali che pure stanno attraversando un periodo non certo facile!
Insieme a questi dati si potrà fare un reale bilancio e capire quanto il Comune può spendere “concretamente” in termini di sviluppo, parola che non deve trarci obbligatoriamente ad una tendenza di “aumento numerico” ma deve essere legata all’aumento della “qualità e quantità” dei servizi fruibli in una Città dignitosa, sia per i Cittadini che per le imprese industriali, commerciali e di servizi presenti sul suo territorio ma anche nelle zone limitrofe, coinvolgendo TUTTI in una migliore gestione e valorizzazione anche dei “servizi sociali”.
Lungi l’idea di “sfruttare il patrimonio dell'Ente” per rimpinguare le casse dell’ente, a meno che non ci siano strutture non di “valore artistico, culturale ed economico (in termine di fitto), vedasi il caso dei due negozi venduti al Corso Vitt. Emanuele che hanno fruttato, se non erro, meno di 300.000 euro, soldi che potevano essere richiesti con un mutuo dandoli a garanzia e che sarebbe stato ripagato dai canoni di fitto adeguati a quelli correnti nella zona (entrambi circa 2.500 euro mensili) …
Certo non sono un “politico” e mai mi potrò paragonare a quello che loro sanno in merito alle modalità, ne mai mi permetterò di dare soluzioni, ma di sicuro non la smetterò mai di dire che per alcune cose che riguardano la “collettività” sarebbe bene, prima di fare qualsiasi passo, fare bandi di idee che possano dare un contributo concreto anche per questioni pendenti o irrisolte, ed abbinare agli stessi un coinvolgimento dei cittadini nella selezione della soluzione migliore in termini di gradimento e di funzionamento … cosa attuabile anche al dialogo aperto con il Consorzio degli Industriali COIFIM che potrebbe beneficiare di determinate collaborazioni ed allo stesso tempo contribuire al sostenimento di alcune iniziative per la Città.
Sperando in una svolta nel confronto e nella gestione del da farsi per la Nostra Città ed il Nostro Futuro, invito tutti ad essere più partecipi e propositivi anche senza aspettare che ci venga richiesto ;-)
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